TEMPO DI LETTURA: 2 minuti e 30 secondi

L’Arcano Numero Due, la Papessa, sembra avere la sua origine in Guglielma di Boemia, una mistica vissuta nel tardo Medioevo. La sua figura è avvolta nel mistero, di fatto non ha lasciato nulla di scritto e le uniche notizie certe giungono a noi dagli atti del processo. Guglielma era figlia del re di Boemia Premislao I e di Costanza d’Ungheria (anche se non tutti gli storici sono concordi su questo fatto) e arrivò a Milano nel 1260 con un bambino al seguito. Divenne poi un oblata, cioè una laica e si stabilì nel monastero di Chiaravalle aiutando i poveri e gli ammalati. Il suo esempio di altruismo e le sue parole di conforto conquistarono un vasto gruppo di seguaci che, per la maggior parte, appartenevano ad importanti famiglie milanesi fra cui i Visconti e i Torrioni. Guglielma fondò inoltre l’ordine religioso dei Guglielmiti (formato per lo più da donne), ma ciò che colpì di più fu la sua visone profondamente innovatrice del ruolo della donna. Ella sosteneva in particolare che Dio andava ricercato in se stessi – negando così il ruolo di intermediazione della chiesa – e che poteva essere addirittura trovato nel corpo di una donna alla stessa stregua di un uomo. Guglielma contestava inoltre la cultura dominante maschile che addossava a Eva (e di conseguenza alle donne) la colpa di aver allontanato l’uomo da Dio. Ammissioni davvero eclatanti se consideriamo che è vissuta in un periodo storico fortemente patriarcale, in cui la donna svolgeva un ruolo di secondo piano.

II - La Papessa

Fra i suoi seguaci più devoti ricordiamo Andrea Saramita e soprattutto la monaca Maifreda da Pirovano, appartenente all’ordine delle umiliate, che esasperò le valenze femminili della sua esperienza religiosa. Tre anni dopo la morte di Guglielma, nel 1284, il culto di “santa” che aleggiava intorno alla sua figura attirò l’attenzione dell’Inquisizione che interrogò alcuni suoi seguaci arrivando così ad estorcere una confessione, seguita da abiura. Nel 1300 l’inquisitore Guido da Coccolato indisse un nuovo processo che si rivelò quello decisivo. I principali rappresentanti del movimento vennero condannati al rogo, compresa la riesumazione del cadavere di Guglielma i cui resti mortali furono così bruciati e la tomba distrutta. L’episodio scatenante di questo scempio da parte degli inquisitori fu un fatto davvero eclatante. Nella domenica di Pasqua del 1300, secondo il racconto di alcuni testimoni, Maifreda da Pirovano (sua erede spirituale) celebrò una messa in qualità di sacerdote e Papessa. Durante la cerimonia i suoi seguaci le baciarono mani e piedi e, cosa che fece ancora più scalpore, la guglielmita celebrò la funzione con ostie consacrate, esercizio vietato alle donne. Dopo la messa al rogo di Maifreda, Andrea Saramita ed altri seguaci, il movimento venne disperso e scomparve definitivamente dallo scenario milanese e lombardo. Le fiamme cancellarono per sempre la possibilità di riscrivere la storia di questa rivoluzionaria donna, ancora oggi avvolta nel mistero. Così come la Papessa, l’Arcano Numero Due è il custode dei segreti che ci invita alla meditazione ed al silenzio e in cui germoglieranno i semi per una nuova consapevolezza.

Alice★