I Tarocchi Visconti-Sforza comprendono più mazzi risalenti al XV secolo che hanno dato, probabilmente, origine ai mazzi classici e in particolare alla variante marsigliese, dalla quale deriva la maggior parte dei Tarocchi moderni. Questi mazzi sono di grande interesse storico e artistico, sia per la bellezza delle loro illustrazioni create con materiali di grande pregio che, in alcuni casi, si pensa ritraggano i membri delle famiglie Visconti e Sforza e sia per la loro valenza socio- culturale (per il legame fra le due dinastie, che governarono Milano e la Lombardia a partire dal XIII secolo). Stuart Kaplan, studioso e collezionista di Tarocchi, afferma che esistono circa 15 mazzi diversi del gruppo Visconti-Sforza disseminati in biblioteche e musei di tutto il mondo, ma anche in collezioni private; di alcuni di essi sono rimaste solo alcune figure o singole carte.

Hope

I più famosi mazzi Visconti-Sforza sono: il mazzo Cary-Yale, il mazzo Brera-Brambilla e il mazzo Pierpont-Morgan Bergamo.

  • Il mazzo Cary-Yale (chiamato anche Visconti di Modrone) deve il suo nome alla collezione di carte da gioco storiche della famiglia Cary, confluita nel 1967 nella biblioteca Beinecke dell’Università di Yale: ritenuto da molti studiosi il mazzo più antico, in realtà la sua datazione è difficoltosa e controversa. Secondo alcune ipotesi questo mazzo è stato commissionato da Filippo Maria Visconti, altri storici invece ne collocano la realizzazione intorno al 1466;
  • Il mazzo Brera-Brambilla (così chiamato in quanto fu Giovanni Brambilla ad acquistare le carte a Venezia nel 1900. Dal 1971 questo mazzo è di proprietà della Pinacoteca di Brera (Milano). Si suppone che questo mazzo sia stato commissionato da Francesco Sforza a Bonifacio Bembo nel 1463, ed è composto da 48 carte con solo due trionfi, l’Imperatore e la Ruota di Fortuna;
  • Il mazzo Piepont-Morgan Bergamo (detto anche Colleoni-Baglioni e di Francesco Sforza) risale al 1451 circa.  In origine era formato da 78 carte: 22 trionfi di cui ne restano 20, 16 carte di corte di cui ne sono rimaste 15 (manca il cavallo di denari) , e 40 numerali di cui ne restano 39 (manca il 3 di spade). Sono quindi rimaste 74 carte: 35 sono attualmente nella biblioteca Pierpont-Morgan a New York, 26 si trovano presso l’Accademia Carrara (Bergamo) e 13 fanno parte della collezione privata della famiglia Colleoni di Bergamo.

Affascinanti e misteriose queste carte hanno sicuramente fatto un lungo viaggio attraverso i secoli, e chissà quante storie hanno ancora da raccontare attraverso le le loro immagini…

Alice★